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martedì 23 febbraio 2016

Il mercante di Venezia, di William Shakespeare (Einaudi)

  • Titolo: Il mercante di Venezia
  • Traduzione: Chiara Lombardi
  • Edizione: I, gennaio 2014
  • Formato: cartaceo
  • Casa editrice: Einaudi
  • Collana: ET Classici
  • Pagine: 252
  • Prezzo di copertina: € 8,50
  • Refusi individuati: 15

Manca la parentesi di chiusura

"della stripe di Agar, eh?" (della stirpe)

"un sigillo di cera  lacca"
(ceralacca va tutto attaccato)

L'apostrofo è nel verso sbagliato

Qui c'è un numero di troppo (il 70 si trova già a sinistra)

"Dov'è concepitp, dove nutrito?"
(Dov'è concepito, dove nutrito?)

manca il tratto d'unione per "indebitato"

manca il tratto d'unione per "obbligazione"

"L'atto è pressoché interamente ovvupato" (occupato)

Qui -forse- manca una virgola o una congiunzione
(Which, like your asses and your dogs and mules)

"l'infelice sopravviva alle propria ricchezza"
(alla propria ricchezza)

Non so se l'accento fosse voluto (Stefàno, nell'originale il nome è "Stephano") ma, in tal caso, questa grafia andrebbe mantenuta sempre (cosa che non avviene)

"Steno", vedi didascalia sopra

"E così che brilla una buona azione"
(È così che brilla una buona azione)

Vedi didascalia più in alto, anche qui ci si è dimenticati
di togliere il numero del verso


Sequenza di tre: torchbearer viene tradotto con "porta torcia" (due parole staccate), "portatorcia" (una parola sola), "porta torce" (due parole staccate). Personalmente penso che in tutti i casi la parola dovrebbe essere una sola (portatorciaportatorce). 






Alcune incongruenze sull'uso delle parentesi quadre e della punteggiatura (a volte identiche nelle 2 versioni a fronte, altre volte -come nei casi sopra- differenti)

 TRADUZIONI A CONFRONTO

Testo originale (atto terzo, scena prima) 
SHYLOCK
To bait fish withal; if it will feed nothing else, it will feed my revenge. He hath disgraced me and hindered me half a million, laughed at my losses, mocked at my gains, scorned my nation, thwarted my bargains, cooled my friends, heated mine enemies—and what’s his reason? I am a Jew. Hath not a Jew eyes? Hath not a Jew hands, organs, dimensions, senses, affections, passions? Fed with the same food, hurt with the same weapons, subject to the same diseases, healed by the same means, warmed and cooled by the same winter and summer as a Christian is? If you prick us, do we not bleed? If you tickle us, do we not laugh? If you poison us, do we not die? And if you wrong us, shall we not revenge? If we are like you in the rest, we will resemble you in that. If a Jew wrong a Christian, what is his humility? Revenge. If a Christian wrong a Jew, what should his sufferance be by Christian example? Why, revenge. The villainy you teach me I will execute—and it shall go hard but I will better the instruction.

EINAUDI (Chiara Lombardi, 2014)
A farne esca per i pesci. Se non serve di nutrimento a qualcosa, nutrirà la mia vendetta. Mi ha coperto di vergogna, mi ha mandato a monte mezzo milione, ha riso alle mie perdite e sbeffeggiato i miei guadagni, ha disprezzato il mio popolo, ostacolato i miei affari, raffreddato i miei amici e fomentato i miei nemici. E qual è la sua ragione? Sono un ebreo. Un ebreo non ha occhi? Non ha mani, organi, membra, sensi, inclinazioni, passioni un ebreo? Non si nutre con lo stesso cibo, non si ferisce con le stesse armi, non è soggetto alle stesse malattie e non si cura con le stesse medicine, non è scaldato e gelato dai medesimi inverni ed estati di un Cristiano? Se ci pungete, non sanguiniamo noi? Se ci fate il solletico, non ridiamo noi? Se ci avvelenate, non moriamo noi? E se ci fate un torto, non dovremmo vendicarci? Se siamo simili a voi in tutto il resto, vi somiglieremo anche in questo. Se un ebreo offende un cristiano, che ne è della sua umiltà? Vendetta. Se un cristiano offende un ebreo, che ne è della sua pazienza, secondo l'esempio cristiano? Ebbene, vendetta! La cattiveria che mi insegnate, la eseguirò, e sarà difficile che non superi i miei maestri.
MONDADORI (Sergio Perosa, 2000)
A farne esca pei pesci. Se non nutre nient’altro, nutrirà la mia vendetta. Mi ha svillaneggiato, defraudato di mezzo milione, ha riso delle mie perdite, deriso i miei guadagni, spregiato il mio popolo, ostacolato i miei affari, raffreddato i miei amici, infiammato i miei nemici… e perché? Perché sono un ebreo. Un ebreo, non ha occhi? non ha mani, un ebreo, membra, corpo, sensi, sentimenti, passioni? non si nutre dello stesso cibo, non è ferito dalle stesse armi, soggetto alle stesse malattie, guarito dalle stesse medicine, scaldato e gelato dalla stessa estate e inverno di un cristiano?Se ci pungete, non sanguiniamo? se ci fate il solletico, non ridiamo? se ci avvelenate, non moriamo? e se ci fate torto, non ci vendicheremo? – Se siamo come voi in tutto il resto, vi somiglieremo anche in questo. Se un ebreo fa torto a un cristiano, che fa il mite cristiano? Vendetta! E se un cristiano fa torto ad un ebreo, che farà, secondo l’esempio cristiano, l’ebreo paziente? Vendetta! Metterò in pratica la malvagità che mi insegnate, e sarà difficile che non superi i maestri.
FELTRINELLI (Agostino Lombardo, 1992)
A far esche per i pesci – se non nutrirò nient’altro, nutrirò la mia vendetta. Mi ha svillaneggiato, mi ha fatto andare in malora mezzo milione, ha riso alle mie perdite, schernito i miei guadagni, disprezzato il mio popolo, rovinato i miei affari, raffreddato i miei amici, infiammato i miei nemici – e per quale motivo? Perché sono Ebreo. Un Ebreo non ha occhi? Un Ebreo non ha mani, organi, membra, sensi, affetti, passioni? Non è nutrito dallo stesso cibo, ferito dalle stesse armi, soggetto alle stesse malattie, guarito dalle stesse medicine, riscaldato e raffreddato dallo stesso inverno e dalla stessa estate di un Cristiano? Se ci pungete, noi non sanguiniamo? Se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate, non moriamo? E se ci fate un torto non dobbiamo vendicarci? Se siamo come voi nel resto, somiglieremo a voi anche in quello. Se un Ebreo fa torto a un Cristiano, qual è la sua benevolenza? La vendetta! Se un Cristiano fa forto a un Ebreo, quale dovrebbe essere la sua tolleranza, secondo l’esempio cristiano? Ebbene, la vendetta! La malvagità che voi mi insegnate, io la metterò in atto e sarà difficile che non faccia meglio dei miei maestri.
NEWTON&COMPTON (Luigi Squarzina)
A farne esca per i pesci. Se non ci si potesse nutrire nient'altro, ci nutrirei la mia vendetta. Mi svergognava, e mi defraudava di mezzo milione, rideva delle mie perdite, canzonava i miei guadagni, insultava la mia razza, faceva lo sgambetto ai miei affari, raffreddava i miei amici, infiammava i miei nemici, e per­ché, secondo lui? Perché sono Ebreo. Non ha occhi un Ebreo? Non ha mani, non ha organi, corpo, sensi, desideri, passioni, un Ebreo? Non si nutre dello stesso cibo, non è ferito dalle stesse armi, non è soggetto alle stesse malattie, guarito dalle stesse medicine, scaldato e gelato dallo stesso inverno e estate di un Cristiano? Se ci pungete, non sanguiniamo? Se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate, non moriamo? E se ci fate torto, non dobbiamo vendicarci? Se siamo come voi in tutto il resto, vi assomigliamo anche in questo. Se un Ebreo fa torto a un Cristiano, qual è la sopportazione del Cristiano? Vendetta. Se un Cristiano fa torto a un Ebreo, quale sarà la sopportazione dell'Ebreo secondo l'esempio cristiano? Vendetta! La malvagità che voi mi insegnate io la applicherò, e sarà difficile che io non superi i maestri.
GARZANTI (Enzo Giachino, 1977)
Ne farò esca per i pesci! Se non serve a null'altro servirà almeno a soddisfare la mia sete di vendetta. Mi ha umiliato, mi ha impedito di guadagnare mezzo milione, ha riso alle mie perdite, deriso i miei profitti, disprezzato la mia nazione, frustrato i miei affari, allontanato i miei amici, mi ha aizzato contro i nemici... e per quale motivo? Sono ebreo. Ma non ha occhi un ebreo? Non ha mani, organi, membra, sensi, affetti, passioni? Non si nutre con lo stesso cibo? Non si ferisce con le stesse armi? Non è soggetto alle stesse malattie? Non guarisce nella stessa maniera? Non viene scaldato o raggelato dal medesimo inverno, dalla medesima estate, che scalda o raggela un cristiano? Se ci piangete, non sanguiniamo? Se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate, non moriamo? E se ci fate dei torti non cercheremo di vendicarci? Se siamo come voi in tutto, vi rassomiglieremo anche in questo. Se un ebreo fa un torto a un cristiano, quello che fa nella sua mansuetudine? Si vendica. Se un cristiano fa torto a un ebreo, quale dovrebbe essere la reazione dell'ebreo, secondo l'esempio datogli dai cristiani? Vendetta, naturalmente. La malvagità che voi mi insegnate la metterò in pratica e sarà difficile che non riesca a superare i maestri!

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Le iscrizioni sui tre scrigni...

Testo originale (atto secondo, scena settima) 
MOROCCO
The first, of gold, who this inscription bears:
'Who chooseth me shall gain what many men desire.'
The second, silver, which this promise carries:
'Who chooseth me shall get as much as he deserves.'
This third, dull lead, with warning all as blunt:
'Who chooseth me must give and hazard all he hath.'
How shall I know if I do choose the right?

EINAUDI (Chiara Lombardi, 2014)
Marocco Il primo, d'oro, porta questa iscrizione:
'Chi sceglie me otterrà ciò che molti desiderano'.
Il secondo, l'argento, reca questa promessa:
'Chi sceglie me avrà ciò che merita'.
Il terzo, grezzo piombo, un altrettanto schietto avvertimento:
'Chi sceglie me deve dare e azzardare tutto ciò che ha'.
Come faccio a sapere se scelgo il giusto?
MONDADORI (Sergio Perosa, 2000)
Marocco Il primo, d'oro, porta questa scritta:
'Chi sceglie me, otterrà ciò che molti desiderano'.
Il secondo, d'argento, ha questa promessa:
'Chi sceglie me, avrà quel che si merita'.
Il terzo, di grezzo piombo, un avvertimento altrettanto disadorno:
'Chi sceglie me, deve dare e azzardare tutto ciò che ha'.
Come saprò se scelgo quello giusto?
FELTRINELLI (Agostino Lombardo, 1992)
Marocco Il primo è d'oro e porta questa scritta:
'Chi sceglie me guadagnerà ciò che molti uomini desiderano'.
Il secondo è d'argento e porta su di sé questa promessa:
'Chi sceglie me avrà quanto merita'.
Il terzo, spento piombo, cupamente avverte:
'Chi sceglie me deve dare e rischiare tutto quello che ha'.
Come sapere se scelgo quello giusto?
NEWTON&COMPTON (Luigi Squarzina)
Marocco Il primo è d'oro, e sopra c'è scritto:
'Chi sceglie me, avrà ciò che molti desiderano'.
Il secondo è d'argento, con questa promessa:
'Chi sceglie me, avrà quel che si merita'.
Di vile piombo è il terzo, e anche l'ammonimento è rozzo:
'Chi sceglie me, deve rischiare tutto quello che ha'.
Come capirò se scelgo lo scrigno giusto?
GARZANTI (Enzo Giachino, 1977)
Marocco Il primo, d'oro, porta questa iscrizione:
'Chi mi sceglie, sceglie quanto viene da molti agognato'.
Il secondo, d'argento, reca questa promessa:
'Chi mi sceglie può ottenere tanto quanto gli compete'.
Il terzo, d'opaco piombo, ha questo avviso adeguatamente brusco:
'Chi mi sceglie deve porre quanto egli ha a repentaglio'.
Come farò a sapere se scelgo giusto?

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Testo originale (atto quarto, scena prima) 
SHYLOCK
I have possessed your grace of what I purpose,
And by our holy Sabbath have I sworn
To have the due and forfeit of my bond.
If you deny it, let the danger light
Upon your charter and your city’s freedom.
You’ll ask me why I rather choose to have
A weight of carrion flesh than to receive
Three thousand ducats. I’ll not answer that
But say it is my humour. Is it answered?
What if my house be troubled with a rat
And I be pleased to give ten thousand ducats
To have it baned? What, are you answered yet?
Some men there are love not a gaping pig,
Some that are mad if they behold a cat,
And others, when the bagpipe sings i' th' nose,
Cannot contain their urine. For affection,
Mistress of passion, sways it to the mood
Of what it likes or loathes. Now, for your answer:
As there is no firm reason to be rendered
Why he cannot abide a gaping pig;
Why he, a harmless necessary cat;
Why he, a woollen bagpipe, but of force
Must yield to such inevitable shame
As to offend, himself being offended—
So can I give no reason, nor I will not
(More than a lodged hate and a certain loathing
I bear Antonio), that I follow thus
A losing suit against him. Are you answered?

EINAUDI (Chiara Lombardi, 2014)
Shylock Ho reso edotta Vostra Grazia del mio intento. E per il nostro santo Sabato ho giurato di avere la penale che mi spetta dall'obbligazione. Se me lo negate, che infamia ricada sullo statuto e sulla libertà della vostra città! Mi chiedete perché preferisca una libbra di carne marcia a tremila ducati. Non risponderò, se non col dire che è il mio gusto. Vi basta come risposta? Se la mia casa fosse infestata da un topo, e volessi spendere diecimila ducati per farlo fuori? Abbastanza soddisfatti della risposta? C'è gente che non ama il maiale imbandito a bocca spalancata, e c'è gente che impazzisce nel vedere un gatto; ci sono alcuni che, quando sentono il suono nasale della zampogna, non riescono a trattenere l'urina: l'impulso naturale, tiranno della passione, porta l'umore ad amare o a detestare. E ora la risposta che mi chiedete: come non c'è alcuna vera ragione per chi non sopporta un maiale a bocca spalancata, o un innocuo e utile gattino, o una zampogna di lana, ma necessariamente deve cedere all'inevitabile vergogna tale per cui offendendo si è offesi, così io non posso - e non voglio - dare una ragione, aldilà dell'inveterato odio e del tenace disgusto per Antonio, che mi inducono a portare avanti contro di lui una sterile causa. Ho risposto?
MONDADORI (Sergio Perosa, 2000)
Shylock Ho notificato i miei intenti a Vostra Serenità
e sul nostro santo Sabato ho giurato
d’avere la penale prevista dal contratto.
Se me lo negate, che il danno ricada
sullo statuto e le libertà della città!
Mi chiedete perché preferisca avere
una libbra di putrida carne in cambio
di tremila ducati? Non vi risponderò!
Diciamo che mi va così… basta, come risposta?
Se la mia casa fosse molestata da un topo,
e mi andasse di spendere diecimila ducati
per farlo avvelenare…? Non basta, come risposta?
C’è chi non può soffrire a tavola
il porcellino servito a bocca aperta;
altri danno in ismanie vedendo un gatto!
Ed altri, al suono nasale della zampogna
non riescono a trattenere l’orina – giacché l’impulso
che domina i sensi, li regola a seconda
di ciò che ama o detesta. La risposta, allora:
come non c’è vero motivo perché uno
non sopporti il porcellino a bocca aperta,
l’altro un gatto innocuo e necessario,
un terzo l’ispida zampogna, e deve per forza
cedere all’inevitabile vergogna,
oltraggiando se stesso nell’oltraggio;
così io né posso, né voglio dare un motivo,
se non l’odio radicato e la decisa avversione
che ho per Antonio, per fargli una causa
in cui ci rimetto! Va bene la risposta?
FELTRINELLI (Agostino Lombardo, 1992)
Shylock Vostra Grazia è a conoscenza delle mie
Intenzioni, e per il nostro santo Sabba
Ho giurato di ottenere la dovuta applicazione
Del mio contratto – e se voi la negate,
Che la vergogna ricada sugli statuti
E sulla libertà della vostra città!
Voi mi chiederete perché preferisco avere
Un pezzo di carne di carogna invece
Che ricevere tremila ducati: a questo non rispondo!
Diciamo pure che è un capriccio: vi basta come risposta?
Se la mia casa fosse infestata da un topo
E io volessi spendere diecimila ducati
Per farlo avvelenare, sarebbe una risposta?
Alcuni non amano il porco a bocca aperta.
Altri impazziscono se vedono un gatto!
E altri ancora al suono nasale
Della zampogna non trattengono l’urina –
Poiché l’impulso, signore delle passioni,
Le piega all’umore di ciò che gli piace o gli ripugna.
Eccovi la risposta: come non c’è una solida ragione
Per cui uno non debba tollerare il porco
A bocca aperta, un altro un innocuo
E utile gatto, un altro ancora
Una lanosa zampogna, ma per forza
Deve cedere a una tale inevitabile vergogna
Sì da offendere se stesso essendo offeso:
Così io non posso dare una ragione,
Né voglio darla, del mio volere
Portare avanti una causa persa
Che non sia l’odio radicato e il ribrezzo
Che provo per Antonio. Vi basta?
NEWTON&COMPTON (Luigi Squarzina)
Shylock Io ho notificato alla Tua Serenità l'intenzione che perseguo; e ho giurato sul nostro Sacro Sabbath di avere quanto mi è dovuto per contratto. Se voi me lo negate, possano le conseguenze ricadere sulle vostre istituzioni e sulla indipendenza della vostra città. Mi chiedete perché preferisco avere un pezzo di carne marcia piuttosto che ricevere tremila ducati? Non vi risponderò, dirò solo che mi piace così. È una buona risposta? Poniamo che la mia casa sia infestata da un topo, e che mi piaccia spendere diecimila ducati per eliminarlo. Vi basta come ri­sposta? Ci sono uomini a cui non va giù la vista di un porco col grugno spalancato; a certi viene lo sturbo se passa un gatto innocuo; e certi altri non possono sentire il suono nasale della zampogna senza che gli scappi da urinare; questo perché il carattere, padrone delle passioni, le muove a capriccio secondo ciò che i sensi gradiscono o schifano. Ma tornando alla risposta che aspettate da me: come non si può dare nessuna concreta ragione del perché uno non sopporta un porco col grugno spalancato, e uno un gatto, innocuo e anzi utile, e un altro una zampogna lanosa; ma gli è forza sottomettersi all'inevitabile biasimo che tocca a chi irrita gli altri perché lui stesso è irritato; così io non posso dare ragioni, e non voglio darne nessuna, a parte un odio profondo e una ripugnanza incancrenita che provo per Antonio, del perché io qui sostengo contro di lui una causa da cui ho soltanto da perdere. Vi basta come risposta?
GARZANTI (Enzo Giachino, 1977)
Shylock Già ho informato Vostra Grazia dei miei propositi e sul nostro sacro Sabbath ho giurato di esigere quanto mi è dovuto in base al contratto. Se me lo negate, il biasimo ricada sulla vostra carta e sulle franchigie della vostra città. Voi mi chiedete perché preferisca esigere una libbra di putrida carne anziché ricevere tremila ducati ed io non vi rispondo altrimenti se non adducendo il mio capriccio. Vi soddisfa la risposta? Se la mia casa fosse disturbata da un topo e io decidessi di pagare diecimila ducati per farlo avvelenare, sarebbe questa risposta soddisfacente? Vi sono uomini che non possono sopportare a tavola la vista di un maiale con la bocca spalancata, altri che danno in smanie se vedono un gatto, altri ancora che, quando una cornamusa emette suoni nasali, non riescono a contenere l'orina, perché l'emozione, signora delle reazioni, le muove ad arbitrio di ciò che le piace o le dispiace. Ora, per rispondervi: come non vi è valida ragione capace di spiegare perché uno non possa soffrire la vista di un maiale con le fauci spalancate o di un innocente ed utile gatto, o di una lanosa cornamusa, ma debba per forza cedere all'inevitabile vergogna di offendere essendo offeso, così non posso io fornire spiegazione, né lo voglio, tranne addurre un radicato odio e una certa repugnanza nei confronti di Antonio, per spiegare come mai persegua una causa che, se vinco, mi danneggerà. Vi soddisfa questa risposta?

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E ora vediamo come si comportano i traduttori con certi "suoni" e con la parola "holloaing"...
Testo originale (atto quinto, scena prima) 
Lancelot Sola, sola! Wo ha, ho! Sola, sola!
Lorenzo Who calls?
Lancelot Sola! Did you see Master Lorenzo? Master Lorenzo, sola, sola!
Lorenzo Leave holloaing, man! Here!
Lancelot Sola! Where, where?

EINAUDI (Chiara Lombardi, 2014)
Lancillotto Hallalì! Ollalala-huhu...!
Lorenzo Chi è che chiama?
Lancillotto Hallalì! Avete visto il Siòr Lorenzo? Lorenzo, Ollalala-huhu...
Lorenzo Smetti di allallare, uomo: sono qui.
Lancillotto Ihuhu...! Dove? Dove?
MONDADORI (Sergio Perosa, 2000)
Lancillotto Pepperepè! pepperepè! pepperepè!
Lorenzo Chi chiama?
Lancillotto Pepperepè! Avete visto paròn Lorenzo? Paròn Lorenzo, pepperepè!
Lorenzo Smettila di strepitare! È qua.
Lancillotto Pepperepè! Dove?
FELTRINELLI (Agostino Lombardo, 1992)
Lancillotto Perepepè! Iu-uh! Perepepè!
Lorenzo Chi chiama?
Lancillotto Perepepè! Avete visto padron Lorenzo? Padron Lorenzo, perepepè!
Lorenzo Smettila di ululare, uomo - eccomi!
Lancillotto Iu-uh! Dove?
NEWTON&COMPTON (Luigi Squarzina)
Lancillotto Sol la, sol la! ho, ha, ho! Sol la, sol la!
Lorenzo Chi chiama?
Lancillotto Sol la! Avete visto padron Lorenzo? Padron Lorenzo, sol la, sol la!
Lorenzo Smetti di solfeggiare, amico. È qui.
Lancillotto Sol la! e dove? dove?
GARZANTI (Enzo Giachino, 1977)
Lancillotto Sol-là, sol-là, huhù uà-uà... sol-là, sol-là...
Lorenzo Ma chi grida?
Lancillotto Sol-là... Avete visto il signor Lorenzo? Signor Lorenzo, sol-là... sol-là...
Lorenzo Smettila di urlare, amico. Sono qui.
Lancillotto Dove? Sol-là... 

domenica 21 febbraio 2016

Trilogia della città di K., di Ágota Kristóf (Einaudi)


  • Titolo: Trilogia della città di K.
  • Traduzione: Armando Marchi (Le Grand Cahier), Virginia Ripa di Meana (La Preuve), Giovanni Bugliolo (Le Troisième Mensonge)
  • Edizione: IV, 2002
  • Formato: cartaceo
  • Casa editrice: Einaudi
  • Collana: Einaudi Tascabili
  • Pagine: 384
  • Prezzo di copertina: € 8,50
  • Refusi individuati: 3


"ventitre" (ventitré)

"E più divertente." (È più divertente)

"E troppo presto per morire." (È troppo presto per morire)

Del primo libro (Le Grand Cahier) è stato realizzato anche un film: http://www.imdb.com/title/tt2324384/?ref_=nm_flmg_wr_1 




venerdì 22 gennaio 2016

Amleto nella traduzione di Cesare Garboli (Einaudi)

  • Titolo: Amleto
  • Traduzione: Cesare Garboli
  • Edizione: I, maggio 2009
  • Formato: cartaceo
  • Casa editrice: Einaudi
  • Collana: Letture
  • Pagine: 228
  • Prezzo di copertina: € 18,00
  • Refusi individuati: 19
Virgola non necessaria e "lasua" tutto attaccato 


"dintinguere" (distinguere)

"Attento, Ofelia" (Attenta, Ofelia)

"rimedii" (rimedi)

In questa pagina la grafia è corretta, mentre in tutto il resto del testo
viene utilizzata la più discutibile grafia "Dì" (vedi pagina dopo)
 

Vedi nota precedente -Di'

L'espressione andrebbe messa tra virgolette o evidenziata in corsivo.
Si tratta di una ripresa del testo originale ("it must be 
se offendendo").
Inserito così, il se è interpretato come congiunzione con valore ipotetico 
(invece di 
sé offendendo)

"che era un donna, signore" (una)

"ventitre" (ventitré)

"scoppii" (scoppi) e punto interrogativo non necessario

"I think it be no other but ʻn so"
(oltre ad esserci un apostrofo nel verso sbagliato,
l'originale è "I think it be no other but e’en so")

"That patient merit of th’ unworthy takes"
(nell'originale, spesso, “th’unworthy” è senza spazio)

"To be forestallèd" (To be forestalled, senza accento)

ʻtis (apostrofo nel verso sbagliato, ’tis)

manca la corretta spaziatura tra POLONIUS e POLONIO
(si confronti con gli altri esempi presenti nella stessa sezione)

La parte di Amleto con la traduzione in italiano va separata da quella inglese

"Per questa l'impresa è disperata"

"Per intenderei, non si può..."

"E facile intuire" (manca l'accento)

24/7, di Jonathan Crary (Einaudi)

Titolo che ti presenta un mondo che pare fantascienza e invece è già qui.
Il sonno -forse- ci salverà. Non rinunciamoci.
Verso la fine del libro:
"Quel che intendo come sonno, nella modernità, include quell’intervallo che lo precede, la condizione di penombra in cui si è coricati, in quell’indefinita attesa della tanto agognata perdita di coscienza. In questo tempo sospeso vi è un recupero di capacità percettive che, durante la giornata, vengono annullate o accantonate. Avviene allora una riappropriazione involontaria di una sensibilità o reattività alle sensazioni sia interiori che derivate dal mondo esterno, in un intervallo di tempo non misurabile. Si possono udire il rumore del traffico, il latrato di un cane, il ronzio di un elettrodomestico, le sirene della polizia, lo sferragliare dei termosifoni oppure vengono percepite la rapida contrazione dei propri arti, il pulsare del sangue nelle tempie, e si vedono poi le fluttuazioni granulari di luminosità della retina, nel buio dei propri occhi chiusi. Si assiste a una successione irregolare di punti casuali, messi a fuoco di volta in volta, con attenzione vagante, cosí come all’incipiente comparsa di eventi ipnagogici. Il sonno coincide con la metabolizzazione di ciò che si ingerisce di giorno: droghe, alcol, tutti i detriti derivanti dall’interazione con schermi illuminati; ma anche il grande fiume delle ansie, delle paure, dei dubbi, dei desideri e delle aspettative di fallimento o di successo. Con tale monotonia di effetti si ripresentano sonno e insonnia, notte dopo notte. Un’esperienza che, ricorrente e rivelativa com’è, rimane come uno degli ineliminabili residui della vita quotidiana."
Leggo queste righe e ripenso alle prime pagine della Recherche di Proust:
"Longtemps, je me suis couché de bonne heure. Parfois, à peine ma bougie éteinte, mes yeux se fermaient si vite que je n’avais pas le temps de me dire : « Je m’endors. » Et, une demi-heure après, la pensée qu’il était temps de chercher le sommeil m’éveillait ; je voulais poser le volume que je croyais avoir dans les mains et souffler ma lumière ; je n’avais pas cessé en dormant de faire des réflexions sur ce que je venais de lire, mais ces réflexions avaient pris un tour un peu particulier ; il me semblait que j’étais moi-même ce dont parlait l’ouvrage : une église, un quatuor, la rivalité de François I et de Charles-Quint. Cette croyance survivait pendant quelques secondes à mon réveil ; elle ne choquait pas ma raison, mais pesait comme des écailles sur mes yeux et les empêchait de se rendre compte que le bougeoir n’était plus allumé. Puis elle commençait à me devenir inintelligible, comme après la métempsycose les pensées d’une existence antérieure ; le sujet du livre se détachait de moi, j’étais libre de m’y appliquer ou non ; aussitôt je recouvrais la vue et j’étais bien étonné de trouver autour de moi une obscurité, douce et reposante pour mes yeux, mais peut-être plus encore pour mon esprit, à qui elle apparaissait comme une chose sans cause, incompréhensible, comme une chose vraiment obscure. Je me demandais quelle heure il pouvait être ; j’entendais le sifflement des trains qui, plus ou moins éloigné, comme le chant d’un oiseau dans une forêt, relevant les distances, me décrivait l’étendue de la campagne déserte où le voyageur se hâte vers la station prochaine ; et le petit chemin qu’il suit va être gravé dans son souvenir par l’excitation qu’il doit à des lieux nouveaux, à des actes inaccoutumés, à la causerie récente et aux adieux sous la lampe étrangère qui le suivent encore dans le silence de la nuit, à la douceur prochaine du retour."
Quasi esente da refusi.

Prima della lettura, si consiglia la visione di:
Arkwright's Cotton Mills by Night, di Joseph Wright
- Solaris, di Andrej Tarkovsky (http://www.imdb.com/title/tt0069293/)
- La jetée, di Chris Marker (http://www.imdb.com/title/tt0056119/)
- D'Est, di Chantal Akerman (http://www.imdb.com/title/tt0106642/)
- Shame, di Steve McQueen (http://www.imdb.com/title/tt1723811/)

  • Titolo: 24/7
  • Traduzione: Mario Vigiak
  • Edizione: II, 2015
  • Formato: cartaceo
  • Casa editrice: Einaudi
  • Collana: I Maverick
  • Pagine: 136
  • Prezzo di copertina: € 18,00
  • Refusi individuati: 3 (+ 1)

"si puo contrapporre"

Niente refusi qui, ma una spaziatura un po' troppo...
ristretta, che pregiudica in parte la leggibilità del testo.

"porsi come un forma di rivoluzione"

"in una intervallo di tempo"