martedì 26 gennaio 2016

Il commesso, di Bernard Malamud (minimum fax)


  • Titolo: Il commesso
  • Traduzione: Giancarlo Buzzi (1962), riveduta e corretta da Giovanni Gabellino
  • Edizione: I, ottobre 2013
  • Formato: cartaceo
  • Casa editrice: minimum fax
  • Collana: minimum classics
  • Pagine: 332
  • Prezzo di copertina: € 13,50
  • Refusi individuati: 15

Il libro è pieno di pagine memorabili, ne riporto giusto qualche assaggio (in originale):

"What I started out to say before about my life," he said heavily, "is that I have had a funny one, only I don't mean funny. I mean I've been through a lot. I've been close to some wonderful things - jobs, for instance, education, women, but close is as far as I go." His hands were tightly clasped between his knees. "Don't ask me why, but sooner or later everything I think is worth having gets away from me in some way or other. I work like a mule for what I want, and just when it looks like I am going to get it I make some kind of a stupid move, and everything that is just about nailed down tight blows up in my face." [...] "With me one wrong thing leads to another and it ends in a trap. I want the moon so all I get is cheese."
"You are young yet."
"Twenty-five," he said bitterly.
"You look older."
"I feel old - damn old."
Morris shook his head.
"Sometimes I think your life keeps going the way it starts out on you," Frank went on.

"When a person is young he's privileged," Helen said, "with all kinds of possibilities. Wonderful things might happen, and when you get up in the morning you feel they will. That's what youth means, and that's what I've lost. Nowadays I feel that every day is like the day before, and what's worse, like the day after."

As they drove home on the Parkway, Louis said, "If you can't have everything you want, at least take something. Don't be so goddam proud."
Touché. "What shall I take, Louis?"
He paused. "Take less."
"Less I'll never take."
"People got to compromise."
"I won't with my ideals."
"So what'll you be then, a dried-up prune of an old maid? What's the percentage of that?"
"None."
"So what'll you do?"
"I'll wait. I'll dream. Something will happen."
"Nuts," he said.

Often since the time Helen had been in his room he had recalled her remark that he must discipline himself and wondered why he had been so moved by the word, why it should now bang around in his head like a stick against a drum. With the idea of self-control came the feeling of the beauty of it - the beauty of a person being able to do things the way he wanted to, to do good if he wanted; and this feeling was followed by regret - of the slow dribbling away, starting long ago, of his character, without him lifting a finger to stop it.

Faccia a faccia con la traduzione

Scambio di battute tra Morris Bober e la signora Papadopolous.
L'originale:
"Excuse me that I bother you," he said, and told her what had been happening to his milk and rolls.
"Mike work all nights in restaurants," she said. "No come home till nine o'clock in mornings. Sleep all days." Her eyes smoldered. The grocer left.
La traduzione (corsivo mio):
"Scusi il disturbo", disse, e le spiegò quel che accadeva al latte e alle pagnotte.
"Mike lavora tutta la notte in un ristorante", disse lei con uno sguardo risentito, in un inglese approssimativo. "A casa ci torna solo alle nove del mattino. Il giorno dorme". Morris se ne andò.
Pensiero di Helen in mezzo a un dialogo con Louis.
L'originale (corsivo mio):
"But she thought, Suppose Nat said I love you? For magic words a girl might do magic tricks."
La traduzione:
"Ma pensò: Supponiamo che Nat mi dicesse ti amo? Bastano quelle parole magiche e una ragazza può mettersi a far numeri di magia."
Scelte. Il senso rimane, ma nell'uno e nell'altro caso si è perso qualcosa. Nel primo esempio un colore (come quando si guardano i film stranieri doppiati in italiano), nel secondo un ritmo.
Esiste un'altra traduzione di questo celebre testo, a firma di Angela Demurtas. Non l'ho letta, perché per il momento non è disponibile a un prezzo popolare. Ma se qualcuno avesse voglia di riportarne degli estratti nei commenti, gliene sarò grato.




"Se è cosi ti riconoscerà" (così)

"Avrebbe dovuto farsi dare indietro  soldi" (indietro i soldi)

"Resto lì immobile, un po' tesa" (Restò)

"poi l'assunzione  Frank Alpine" (poi l'assunzione di Frank Alpine)


"aveva aperto appena un spiraglio" (uno spiraglio)
"e iniziò  sollevare folate di neve" (e iniziò a sollevare)
"non riusciva  tenersi le cose" (non riusciva a tenersi le cose)

Punteggiatura
"Smetteva per qualche giorno poi, quasi con sollievo"
(Smetteva per qualche giorno, poi, quasi con sollievo)

"per visitare Charleston, New Orleans, San Francisco ma era già molto"
(per visitare Charleston, New Orleans, San Francisco, ma era già molto)

(manca il punto)

(manca il punto)

(manca la chiusura delle virgolette)

"ma in nome di Dio, Morris le giuro che le stavo restituendo"
(ma in nome di Dio, Morris, le giuro che le stavo restituendo)

"Cosa sarebbe accaduto a Helen, si chiedeva, facendo"
(Cosa sarebbe accaduto a Helen?, si chiedeva, facendo)
"Entrarono ancora due o tre persone poi, dopo le dieci e mezzo"
(Entrarono ancora due o tre persone, poi, dopo le dieci e mezzo)

Spaziature

Pura pignoleria (chiedo venia ai grafici editoriali)  
Si riportano solo due esempi




venerdì 22 gennaio 2016

Amleto nella traduzione di Cesare Garboli (Einaudi)

  • Titolo: Amleto
  • Traduzione: Cesare Garboli
  • Edizione: I, maggio 2009
  • Formato: cartaceo
  • Casa editrice: Einaudi
  • Collana: Letture
  • Pagine: 228
  • Prezzo di copertina: € 18,00
  • Refusi individuati: 19
Virgola non necessaria e "lasua" tutto attaccato 


"dintinguere" (distinguere)

"Attento, Ofelia" (Attenta, Ofelia)

"rimedii" (rimedi)

In questa pagina la grafia è corretta, mentre in tutto il resto del testo
viene utilizzata la più discutibile grafia "Dì" (vedi pagina dopo)
 

Vedi nota precedente -Di'

L'espressione andrebbe messa tra virgolette o evidenziata in corsivo.
Si tratta di una ripresa del testo originale ("it must be 
se offendendo").
Inserito così, il se è interpretato come congiunzione con valore ipotetico 
(invece di 
sé offendendo)

"che era un donna, signore" (una)

"ventitre" (ventitré)

"scoppii" (scoppi) e punto interrogativo non necessario

"I think it be no other but ʻn so"
(oltre ad esserci un apostrofo nel verso sbagliato,
l'originale è "I think it be no other but e’en so")

"That patient merit of th’ unworthy takes"
(nell'originale, spesso, “th’unworthy” è senza spazio)

"To be forestallèd" (To be forestalled, senza accento)

ʻtis (apostrofo nel verso sbagliato, ’tis)

manca la corretta spaziatura tra POLONIUS e POLONIO
(si confronti con gli altri esempi presenti nella stessa sezione)

La parte di Amleto con la traduzione in italiano va separata da quella inglese

"Per questa l'impresa è disperata"

"Per intenderei, non si può..."

"E facile intuire" (manca l'accento)

24/7, di Jonathan Crary (Einaudi)

Titolo che ti presenta un mondo che pare fantascienza e invece è già qui.
Il sonno -forse- ci salverà. Non rinunciamoci.
Verso la fine del libro:
"Quel che intendo come sonno, nella modernità, include quell’intervallo che lo precede, la condizione di penombra in cui si è coricati, in quell’indefinita attesa della tanto agognata perdita di coscienza. In questo tempo sospeso vi è un recupero di capacità percettive che, durante la giornata, vengono annullate o accantonate. Avviene allora una riappropriazione involontaria di una sensibilità o reattività alle sensazioni sia interiori che derivate dal mondo esterno, in un intervallo di tempo non misurabile. Si possono udire il rumore del traffico, il latrato di un cane, il ronzio di un elettrodomestico, le sirene della polizia, lo sferragliare dei termosifoni oppure vengono percepite la rapida contrazione dei propri arti, il pulsare del sangue nelle tempie, e si vedono poi le fluttuazioni granulari di luminosità della retina, nel buio dei propri occhi chiusi. Si assiste a una successione irregolare di punti casuali, messi a fuoco di volta in volta, con attenzione vagante, cosí come all’incipiente comparsa di eventi ipnagogici. Il sonno coincide con la metabolizzazione di ciò che si ingerisce di giorno: droghe, alcol, tutti i detriti derivanti dall’interazione con schermi illuminati; ma anche il grande fiume delle ansie, delle paure, dei dubbi, dei desideri e delle aspettative di fallimento o di successo. Con tale monotonia di effetti si ripresentano sonno e insonnia, notte dopo notte. Un’esperienza che, ricorrente e rivelativa com’è, rimane come uno degli ineliminabili residui della vita quotidiana."
Leggo queste righe e ripenso alle prime pagine della Recherche di Proust:
"Longtemps, je me suis couché de bonne heure. Parfois, à peine ma bougie éteinte, mes yeux se fermaient si vite que je n’avais pas le temps de me dire : « Je m’endors. » Et, une demi-heure après, la pensée qu’il était temps de chercher le sommeil m’éveillait ; je voulais poser le volume que je croyais avoir dans les mains et souffler ma lumière ; je n’avais pas cessé en dormant de faire des réflexions sur ce que je venais de lire, mais ces réflexions avaient pris un tour un peu particulier ; il me semblait que j’étais moi-même ce dont parlait l’ouvrage : une église, un quatuor, la rivalité de François I et de Charles-Quint. Cette croyance survivait pendant quelques secondes à mon réveil ; elle ne choquait pas ma raison, mais pesait comme des écailles sur mes yeux et les empêchait de se rendre compte que le bougeoir n’était plus allumé. Puis elle commençait à me devenir inintelligible, comme après la métempsycose les pensées d’une existence antérieure ; le sujet du livre se détachait de moi, j’étais libre de m’y appliquer ou non ; aussitôt je recouvrais la vue et j’étais bien étonné de trouver autour de moi une obscurité, douce et reposante pour mes yeux, mais peut-être plus encore pour mon esprit, à qui elle apparaissait comme une chose sans cause, incompréhensible, comme une chose vraiment obscure. Je me demandais quelle heure il pouvait être ; j’entendais le sifflement des trains qui, plus ou moins éloigné, comme le chant d’un oiseau dans une forêt, relevant les distances, me décrivait l’étendue de la campagne déserte où le voyageur se hâte vers la station prochaine ; et le petit chemin qu’il suit va être gravé dans son souvenir par l’excitation qu’il doit à des lieux nouveaux, à des actes inaccoutumés, à la causerie récente et aux adieux sous la lampe étrangère qui le suivent encore dans le silence de la nuit, à la douceur prochaine du retour."
Quasi esente da refusi.

Prima della lettura, si consiglia la visione di:
Arkwright's Cotton Mills by Night, di Joseph Wright
- Solaris, di Andrej Tarkovsky (http://www.imdb.com/title/tt0069293/)
- La jetée, di Chris Marker (http://www.imdb.com/title/tt0056119/)
- D'Est, di Chantal Akerman (http://www.imdb.com/title/tt0106642/)
- Shame, di Steve McQueen (http://www.imdb.com/title/tt1723811/)

  • Titolo: 24/7
  • Traduzione: Mario Vigiak
  • Edizione: II, 2015
  • Formato: cartaceo
  • Casa editrice: Einaudi
  • Collana: I Maverick
  • Pagine: 136
  • Prezzo di copertina: € 18,00
  • Refusi individuati: 3 (+ 1)

"si puo contrapporre"

Niente refusi qui, ma una spaziatura un po' troppo...
ristretta, che pregiudica in parte la leggibilità del testo.

"porsi come un forma di rivoluzione"

"in una intervallo di tempo"

giovedì 21 gennaio 2016

Il Cerchio Celtico, di Björn Larsson (Iperborea)

Dopo Einaudi, oggi prendiamo in esame un libro della casa editrice Iperborea, scritto da uno dei suoi autori di punta, Björn Larsson. Si tratta della decima edizione del romanzo (ottobre 2009), e la mole di refusi ancora presenti nel testo fa riflettere... Ci auguriamo che le prossime edizioni (con nuovo formato dovuto al recente restyling - http://urly.it/21b4d; http://urly.it/21b4e -) non presentino più questi errori.


  • Titolo: Il Cerchio Celtico
  • Traduzione: Katia De Marco
  • Edizione: X, ottobre 2009
  • Formato: cartaceo
  • Casa editrice: Iperborea
  • Pagine: 410
  • Prezzo di copertina: € 18,50
  • Refusi individuati: 14



"per via dall'afflusso" (dell'afflusso)

"a tre dei diversi" (a tre dèi diversi?)

"un edifico a tre piani" +
"un mare battuto del vento"

"il nostro margine d'azione
si stavano restringendo" (stava)

"e lasciarsene ingiottire" (L'E con l'apostrofo,
a fianco, è una costante delle vecchie edizioni)

"Ha presto la carta nautica" (Ha preso...)


"un innegabile ammirazione"
(un'innegabile)

"Non era quello che intendendo"
(intendevo)

"E la testa? mi solo lasciato sfuggire."

"la mano di Mary che risposava tra le sue."

"si ammassavano nuvole pesanti,
illuminavate dal basso"

Orribile a vedersi...


"Doveva esserci profondo." (Doveva essere...)

Non un vero e proprio refuso, ma in tutto il
libro il nome "Rustica" è in corsivo, qui no...